Il blocco licenziamenti è una delle manovre straordinarie attuate dal governo, in tema di lavoro, per fronteggiare il periodo di crisi causato dalla situazione epidemiologica del momento.
In cosa consiste questa manovra?
Introduce, per un periodo limitato, il divieto di licenziamenti collettivi e individuali per giustificato motivo oggettivo.
Cosa vuol dire licenziamento collettivo?
Il licenziamento collettivo è una procedura che riguarda aziende che occupano più di 15 dipendenti e che, in seguito ad una riduzione, ad una trasformazione o alla cessazione dell’attività aziendale, hanno l’intenzione di licenziare almeno cinque lavoratori nell’arco temporale di 120 giorni in un’unica sede produttiva o in più sedi produttive dislocate nella stessa provincia.
Cosa vuol dire licenziamento per giustificato motivo oggettivo?
E’ un licenziamento intimato per fatti inerenti l’attività produttiva, l’organizzazione del lavoro e il regolare funzionamento di essa. Ovvero per motivi economici.
Fino a quando è previsto il blocco dei licenziamenti?
Introdotto a marzo 2020, sarà attivo fino a marzo 2021.
Sono vietati tutti i tipi di licenziamento?
No, è possibile procedere con il licenziamento:
- Per motivi disciplinari
- Per il superamento del periodo di comporto
- Per mancato superamento del periodo di prova
- Per il raggiungimento del limite massimo di età per la pensione di vecchiaia
- Dei lavoratori domestici
- Dei dirigenti
- Degli apprendisti alla fine del periodo formativo
- Nelle risoluzioni consensuali di lavoro
- In caso di fallimento senza continuità provvisoria dell’impresa
- In caso di chiusura definitiva dell’attività
- In caso di accordo collettivo aziendale sottoscritto con le organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale. In questo caso deve essere previsto un incentivo all’esodo per i lavoratori.
Cosa succede in caso di licenziamento per una delle cause previste dal divieto?
La violazione del divieto comporta la nullità del licenziamento e la reintegra del lavoratore.